‘E l’agroalimentare il settore trainante dell’economia italiana. A confermarlo i dati 2019 e le proiezioni per il 2020 che stimano una crescita del +1,4% rispetto all’anno precedente. Il food è il secondo comparto manifatturiero per l’export ed è quello che ha saputo fronteggiare meglio la crisi economica (fonte Filiera Italia). Il legame tra food e marchio “made in Italy“ attesta il peso, anche in termini reputazionali, che questo settore riveste nel panorama economico nazionale.
Nonostante i risultati positivi, l’agroalimentare resta un settore a rischio, tra i più vulnerabili dal punto di vista finanziario. Il comparto si caratterizza infatti per la presenza di pochi colossi attivi a livello globale e di moltissime imprese di piccole dimensioni che operano esclusivamente nel mercato domestico e che sono contraddistinte da margini ridotti ed elevata competitività.
Secondo i previsionali, nel corso di quest’anno, i grandi rivenditori tenteranno di accrescere la quota di mercato e lo faranno incrementando investimenti ed acquisizioni, attingendo risorse dagli importanti flussi di cassa di cui dispongono.
Un trend che potrebbe rivelarsi dannoso proprio per le piccole imprese: queste potrebbero infatti subire in modo più evidente le conseguenze della liquidità ridotta e potrebbero rivelarsi in difficoltà nel rispettare le tempistiche di pagamento delle fatture di fornitura (stime Atradius Market Monitor Alimentare Italia – dicembre 2019).
Se è vero, infatti, che, in linea di massima, il ciclo dei pagamenti nel comparto Food è regolare, caratterizzato dall’osservanza dei termini di saldo fatture come da normativa (30 giorni per le merci deperibili e 60 giorni per i beni non deperibili), l’eccezione è spesso rappresentata dalle ditte di piccole dimensioni.
La scarsezza di liquidità le costringe a procrastinare i pagamenti, allungando i giorni utili al saldo fattura.
Come mettere al riparo la propria azienda? Implementando strumenti a supporto della gestione del rischio di credito commerciale. L’adozione di opportune misure di contenimento è raccomandata soprattutto agli operatori del mercato domestico che devono tutelarsi dai clienti che pagano in ritardo e dai cattivi pagatori.




